COVID-19, perché le mascherine sono decisive. E quali usare

Ormai è assodato che l’utilizzo della mascherina è una delle azioni più efficaci per contrastare la diffusione del virus SARS-CoV2 (le altre sono il distanziamento di almeno 2 metri tra persone, l’evitare i luoghi affollati e la folla, dare preferenza ai luoghi aperti rispetto ai chiusi e prestare attenzione all’igiene delle mani).  Sono stati accumulati dati incontrovertibili che dimostrano la relazione tra utilizzo delle mascherine e controllo epidemiologico della malattia. Un esempio recente è dato dalle misure adottate negli Stati Uniti d’America: da quando il presidente Trump si è convinto dell’importanza dell’obbligo dell’utilizzo delle mascherine in luoghi pubblici su tutto il territorio nazionale, la curva di crescita della diffusione della malattia COVID-19 si è fermata, dando speranza che la malattia torni sotto controllo in tempi brevi.

Quali sono le basi scientifiche che hanno dimostrato la necessità di indossare la mascherina per contrastare la malattia COVID-19?

E’ noto che il virus SARS-CoV2, come quello dell’influenza e di altre malattie simili si trasmette per via aerea (“airborne”). Studi fisici ed ingegneristici hanno dimostrato che il virus è contenuto in goccioline relativamente pesanti (“droplet”) che possono essere immesse nell’ambiente attraverso colpi di tosse o starnuti, e quindi contaminare un altro individuo venendo a contatto con le mucose delle vie aeree direttamente o cadendo e, consequenzialmente, contaminando superfici attigue. In quest’ultimo caso, la malattia può trasmettersi qualora le mani che hanno accidentalmente toccato superfici dove sono cadute le goccioline contenenti il virus vengano portate alla bocca, atto che è molto frequente.

Purtroppo però il virus può essere espulso dalle vie aeree (bocca e naso) anche sotto forma di aerosol, particelle molto piccole che rimangono sospese nell’aria e quindi facilmente veicolabili dalle correnti, rendendo possibile la trasmissione del virus a distanze anche superiori ai 2 metri. Pertanto, 1) durante l’espirazione, un soggetto infetto espelle particelle di SARS-CoV2 attraverso il naso e la bocca con la modalità aerosol. 2) Il semplice parlare fa espellere virus anche sotto forma di goccioline, che possono essere visibili. E’ importante notare che v’è una correlazione tra tono di voce e quantità di goccioline espulse: più si grida più si espellono goccioline virali con una propulsione e quindi con una gittata maggiore. 3) Starnuti e colpi di tosse ovviamente sono le forme più pericolose con cui il virus può essere espulso perché la quantità che viene espulsa è maggiore.

Sembra acclarato che quanto più la dimensione delle particelle che contengono il virus è piccola tanto più le particelle virali possono entrare in profondità nel sistema respiratorio, arrivando alle diramazioni bronchiali più distanti.

E’ indispensabile ricordare una caratteristica importantissima di questa malattia: circa il 30% dei soggetti colpiti da COVID-19 è asintomatico.

Di conseguenza, è impossibile discriminare tra un portatore di malattia senza sintomi ed un soggetto sano. Per questo motivo, tutti dobbiamo indossare le mascherine.

Come s’indossa la mascherina e quali sono quelle più efficaci?

1.      Vista la trasmissione via aerosol del virus, indossare le mascherine mantenendo fuori il naso, come purtroppo è ancora comune, non blocca la fuoriuscita di SARS-CoV2, rendendo inutile l’utilizzo della stessa.

2.      Le mascherine FFP (filtering face piece)-2, oltre ad essere protettive per se stessi, sono le più sicure per prevenire la fuoriuscita di goccioline virali o di aerosol, seguite da quelle chirurgiche. Ci sono poi altre tipologie di mascherine o meglio imitazioni pericolose, tra cui i foulard le bandane o le sciarpe, che sono di efficacia pari a zero. Infine, le mascherine con tessuto multistrato vanno indossate bene affinché siano efficaci e devono essere certificate.

3.      Bisogna fare attenzione a quanto si utilizzano e come si indossano: le mascherine chirurgiche sono monouso, dovrebbero essere cambiate frequentemente; le mascherine multistrato vanno lavate spesso.

Indossare bene le mascherine è poi importante per prevenire la fuoriuscita di virus. Inoltre, la rimozione della mascherina fa fatta evitando di toccare con le mani la parte centrale della stessa.

4.      Anche quando si indossano le mascherine, è buona regola mantenersi ad una distanza di sicurezza da altre persone ed attenersi agli altri “comandamenti” per la prevenzione della malattia COVID-19.

Gianluigi Condorelli – Direttore Dipartimento Cardiovascolare – Humanitas

3 thoughts on “COVID-19, perché le mascherine sono decisive. E quali usare”

  1. Condivido e confermo tutto.
    Vorrei precisare un particolare.
    Questa è una cosa che ho potuto osservare non solo nella recente pandemia COVID…
    ma da 30 anni, sempre e dovunque.
    E non è bastato il pericolo del contagio a cambiare qualcosa.
    La grande maggioranza delle mascherine che vedo usare, non solo da gente comune che esce per andare a fare la spesa, ma anche da fior di professionisti e addetti ai lavori, da colleghi dentisti a medici e infermieri di reparti intensivi bardati di tutto punto…
    viene trascurato quello che è il dettaglio più importante: la TENUTA DEI BORDI.

    Se mi metto una mascherina preparata male, piena di spifferi e di fessure, se i bordi NON chiudono…NON sono protetto.
    L’aria NON passerà dal filtrante, ma dalle fessure.

    Il problema è che la gente non le sa usare.
    O non viene insegnato… o (che è peggio…) viene insegnato sbagliato.

    Cosa fanno tutti: si mettono la mascherina , e POI stringono il ferretto ai lati del naso con due dita… (metodo propopsto da vari tutorial e dalle linee guida ISS, e dai corsi di sicurezza)…

    Questo sistema NON funziona.

    Non esiste nessun filo metallico che si lascia piegare per “pura deformazione plastica”.
    Una certa quota di ritorno elastico ci sarà sempre.
    E’ una cosa talmente semplice ed evidente, che dovrebbe essere chiarissima per chiunque abbia una volta nella vita piegato un filo di ferro…

    Eppure…

    Tutti fanno sbagliato. E basta guardarsi intorno, ed è vistosamente evidente: tutti con fessure aperte.

    Il ferrino va piegato IN MANO, PER TENTATIVI, ipercorreggendo al punto giusto, in modo che quando si rilasciano le tensioni elastiche il filo torni passivamente alla forma desiderata.
    Un passaggio semplicissimo ma necessario !

    Vedi: https://www.estense.com/?p=844841
    (https://www.youtube.com/watch?v=qBAHt6Sp5Wg&t=1s )

    Oppure:
    https://www.youtube.com/watch?v=mP33EaAEEL0

  2. In base a quali studi randomizzati ( con gruppo di controllo) in situazioni reali, non di laboratorio o tantomeno modelli, è” assodato “che le mascherine proteggono ? Grazie

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