Gli effetti dell’autonomia sullo sviluppo economico e sociale

Raffaele Fiume, Professore Ordinario di Economia Aziendale, Università Parthenope Napoli
Rosa Lombardi, Professore Ordinario di Economia Aziendale, Università di Roma La Sapienza)
Marco Paolino, Professore Associato di Storia Contemporanea, Università La Tuscia Viterbo)

Riflettendo sugli effetti che i processi di autonomia hanno avuto sulle dinamiche economiche e sociali, abbiamo pensato di mettere a confronto due regioni fra le meno sviluppate d’Europa dal punto di vista economico (l’Andalusia e la Campania) e di vedere gli effetti che hanno avuto in quei territori i processi o i mancati processi di autonomia. Per fare questo abbiamo individuato tre indicatori: il PIL pro-capite, la disoccupazione, i livelli di analfabetismo. Abbiamo utilizzato dati di confronto usando periodi comparabili: dalla metà degli anni ‘90 al primo decennio del nuovo secolo. Abbiamo scelto come anno di partenza per il confronto del PIL pro-capite e della disoccupazione il 1995 perché nel 1992 erano terminate le politiche di intervento straordinario nel Mezzogiorno che avevano alterato la normale dinamica economica in Campania. Per l’analfabetismo abbiamo individuato gli anni 1991 e 2011, quando vi sono stati i censimenti ISTAT. I dati numerici che abbiamo utilizzato provengono tutti da fonti ufficiali (Governo dell’Andalusia e ISTAT) e sono stati “pesati” sulla base della popolazione residente nelle due regioni. Ma vediamo nel concreto i due contesti territoriali. Lo Statuto di Autonomia dell’Andalusia ha origine nel 1981 ed è stato modificato nel 2007, ampliando di molto le competenze del governo della Comunità Autonoma. L’Andalusia è l’unica Comunità Autonoma in Spagna che ha indetto nel 1981 un referendum per la sua costituzione. Gli effetti dell’autonomia sono del tutto evidenti: vi è stato a partire dal 1981 un salto qualitativo e quantitativo.

Il PIL pro-capite in termini assoluti dal 1995 al 2018 ha avuto questa evoluzione: nel 1995 8.590 euro; nel 2018 19.931 euro. L’incremento è stato del 132%.

Il tasso di analfabetismo nel periodo 1991/2011: nel 1991 è stato del 6,1%; nel 2011 è stato del 2,6%. La diminuzione è stata del 57,4%.

Il tasso di disoccupazione nel periodo 1995/2018 ha seguito questo andamento: nel 1995 era 33,9%; nel 2018 è stato 23%. La diminuzione è stata del 32,2%.

Veniamo alla Campania. Un dato estremamente interessante sul quale abbiamo riflettuto: negli anni iniziali dei periodi presi in esame, la Campania aveva indicatori migliori di quelli dell’Andalusia.

Il PIL pro-capite a prezzi correnti dal 1995 al 2018 ha avuto questa evoluzione: 1995 11.442 euro; 2018 18.941 euro. L’incremento è stato del 65,5%.

Il tasso di analfabetismo nel periodo 1991/2011 ha conosciuto questo sviluppo: 1991 4,2%; 2011 2,0%. La diminuzione è stata del 52,4%.

Il tasso di disoccupazione nel periodo 1995/2018 ha avuto questo andamento: 1995 20,5%; 2018 20,4%. Diminuzione del 0,5%.

La conclusione a cui siamo giunti è che l’Andalusia si è mossa meglio della Campania: partendo da posizioni inferiori, la ha sorpassata. Complessivamente possiamo dire che la situazione economica e sociale è migliorata in maniera più significativa in Andalusia piuttosto che in Campania. Il processo di autonomia ha finito per favorire ed amplificare le dinamiche di sviluppo economico e sociale già presenti nell’Andalusia.

Questo dovrebbe far riflettere sull’opportunità dell’autonomia.

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