Le norme sugli appalti possono costarci la vita

Riprendo qui un articolo che pubblicai su Libero il 28 marzo. Riforma della legislazione sugli appalti limitandosi ad applicare le direttive europee con i necessari adattamenti alla situazione italiana, quella che sarebbe poi diventata la proposta di Lettera 150, ovvero il “modello inglese”; abolizione del reato di abuso d’ufficio, o quanto meno una riforma in senso più liberale dell’articolo 323 c.p.; riformulazione della colpa grave nel caso di responsabilità per danno erariale, quando non una sua abolizione: oggi noi proponiamo una sua tipizzazione, così che il concetto di colpa grave sia ricondotto alle sue origini: il non intendere ciò che tutti intendono; una rivisitazione del ruolo di Consip; una riformulazione delle competenze di Anac, che non può essere l’ennesimo ente di controllo. Tutte le problematiche che avevo sollevato 3 mesi e mezzo fa sono rimaste intatte. Il Governo ha fatto nei giorni scorsi alcune proposte, è un passo avanti anche se a nostro avviso si tratta di formulazioni ancora inadeguate.
Lettera 150 continuerà a ravvivare il dibattito su temi strategici per lo sviluppo del Paese.

Giuseppe Valditara
Ordinario di Diritto privato e pubblico romano
Università di Torino

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