Verso una “scuola intelligente”

Rosa Lombardi
Professore Ordinario di Economia Aziendale – Università degli Studi di Roma “La Sapienza”

La riforma del sistema di istruzione e delle risorse educative è un tema ‘caldo’. Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, anche in occasione della recente fiera ‘Didacta Italia’ di Firenze per l’innovazione nel mondo scolastico, ha preannunciato significativi interventi. Orientamento, docenti tutor, piano per l’edilizia scolastica, piano nazionale per la scuola digitale, riforma dell’istruzione tecnico-professionale sono solo alcune delle leve propulsive individuate dal Ministro per delineare un rinnovato modello educativo, volto a realizzare una ‘scuola intelligente’ in stretta combinazione con la valorizzazione dei talenti personali delle studentesse e degli studenti.

L’obiettivo di accrescere il livello dell’offerta formativa a livello nazionale costituisce del resto una sfida decisiva per promuovere anche la crescita economica dell’intera collettività. Nella vision del Ministro Valditara si coglie, quindi, il giusto richiamo all’esigenza per l’Italia di disporre di un modello scolastico che si fondi sul binomio imprescindibile ‘formazione-innovazione’ con un meccanismo a retroazione positiva, così come avviene per la conoscenza e il suo circolo virtuoso di diffusione tra più parti. È essenziale, per l’appunto, dare vita a una ‘scuola intelligente’, che mira a colmare gap strutturali accumulatosi da troppo tempo, sostenendo la formazione in una logica di rete, a riattivare l’ascensore sociale per i giovani, a favorire l’incontro tra expertise e opportunità presenti sul mercato del lavoro valorizzando il capitale umano del sistema Paese. Da qui la centralità del binomio ‘formazione-innovazione’, con al centro la sinergia fra più capitali: quello umano, quello strutturale e relazionale, quello imprenditoriale. Tutti da orientare verso obiettivi comuni di crescita.

In ogni caso, nell’economia della conoscenza e del digitale supportare i talenti significa promuovere il sapere, la sua diffusione e trasformazione. Significa favorire molteplici esternalità, tra cui l’incontro continuo di conoscenza tacita ed esplicita e, non ultimo, il learning by doing, apprezzando l’intelligenza pratica e le competenze digitali. Significa coinvolgere tutti gli attori e i portatori di interesse dell’ecosistema scolastico, le strutture, le procedure, il know how e l’immagine della scuola quale luogo di promozione della persona.

Finalmente, dopo un lungo e imbarazzante silenzio si avverte una forte tensione della politica verso un sistema-scuola come presupposto della valorizzazione del capitale umano per lo sviluppo della persona e del sistema Paese.

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