Covid: la potenza dei numeri. I vaccini? Funzionano

Vincenzo Vespri, Professore di Analisi Matematica, Università di Firenze

Gli antichi Romani dicevano gnosco ut agam (conoscere per agire). Sun Tzu scriveva che per essere sicuri della vittoria è necessario conoscere il nemico. Ormai siamo in guerra con il Covid e l’unico strumento che abbiamo per combatterlo è quello di prevedere l’andamento della malattia tramite i dati che abbiamo. Spesso, purtroppo, i dati forniti da fonti ufficiali sono insufficienti per formarci una idea. Inoltre le informazioni che sono a disposizione su Internet vengono dalle due partigianerie (quella dei vax e dei novax) e, non solo, sono inattendibili ma creano, quasi sempre, grande confusione.
Facciamo un esempio concreto. L’ISS pubblica dati settimanalmente sull’ efficacia dei vaccini (https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Bollettino-sorveglianza-integrata-COVID-19_25-agosto-2021.pdf). In questo bollettino si dimostra che l’efficacia del vaccino nel prevenire gli esiti fatali è del 97%. Questo dato è in linea con quanto si desume dai dati di Israele ed UK (l’efficacia è sempre stimata oltre il 90%) e ci dice non solo che i vaccini funzionano benissimo ma ci dà importanti informazioni su come stia andando il decorso della pandemia. Infatti, attualmente muoiono ogni giorno 60-70 persone per Covid in Italia. Considerando che la mortalità è concentrata nella fascia degli over 60 e lì i non vaccinati sono solo il 10% del totale, abbiamo che, se la efficacia fosse del 97% (ma anche se fosse del 90% non è che cambierebbe moltissimo), ben 50-60 dei morti giornalieri sarebbero non vaccinati ultrasessantenni. Facendo una semplice proporzione avremmo che SE NON CI FOSSERO STATI I VACCINI, avremmo avuto adesso fra i 500 e i 600 morti al giorno (i non vaccinati over 60 sono un decimo del totale). Quindi molte regioni sarebbero rosse, alcune arancioni, poche gialle. L’economia sarebbe ferma e la crescita del 6% del PIL sarebbe un sogno assolutamente irrealizzabile. Adesso, con questa premessa, diventa chiara e condivisibile la ragione per cui il Governo abbia spinto così forte per la campagna vaccinale per gli over 60. Inoltre i dati ci dicono anche che la fascia dei non vaccinati sta vivendo adesso, sulla sua pelle, la quarta ondata della pandemia nonostante che veniamo da una torrida estate, che le attività non si siano riprese del tutto e che le scuole non siano ancora iniziate. Se le cose stanno così, a settembre-ottobre potremmo assistere ad una vera moria di non vaccinati. E’ criminale che i no-vax diffondano notizie false che ingenerano una falsa sicurezza in una fascia (per fortuna ristretta) della popolazione che potrebbe essere a rischio di decimazione.
Un’altra cosa che dicono i numeri è che il numero dei contagiati rispetto ai morti è troppo più basso rispetto a quanto riportato nei bollettini di UK o di Israele. Ci sono due possibilità: o gli Italiani sono geneticamente inferiori agli Inglesi e agli Ebrei o, ogni giorno, circa 15 mila persone contagiate sfuggono dalla conta e, inconsapevolmente, contribuiscono alla diffusione del contagio. Considerando che il periodo di contagiosità dura 5-6 giorni e che i non vaccinati sono costretti a sottoporsi ai tamponi per potere avere il Green Pass e quindi sono continuamente monitorati, possiamo supporre che abbiamo in giro 60mila (per lo più vaccinati) contagiati non individuati dal nostro sistema sanitario. E’ quasi certo che se non cambia la filosofia del Green Pass, il vettore della pandemia sarà rappresentato più dai vaccinati che dai non vaccinati. Ma il Green Pass a che serve? A combattere effettivamente la diffusione del contagio o deve servire solo come strumento di pressione per costringere i non vaccinati a vaccinarsi?
Altra informazione che possiamo dedurre è che ogni mille persone che incontriamo, in media c’è uno che ci potrebbe contagiare. Matematicamente si può dimostrare che se incontriamo a caso 4000 persone abbiamo quasi la matematica certezza di imbatterci in uno che ci potrebbe contagiare. E dove incontriamo tanti sconosciuti? I rischi maggiori sono sicuramente nei concerti, negli stadi, nelle discoteche ma anche nei mercati, nei treni pendolari, nelle metropolitane, nelle tavolate kilometriche di un matrimonio, insomma ovunque ci sia assembramento. Il green pass vaccinale inoltre rischia di dare false sicurezze. I dati dicono infatti che anche i vaccinati si possono contagiare e quindi diffondere la pandemia. Occorre trovare un modo per monitorare tramite tamponi (magari salivari) anche i vaccinati. Il problema è che il network delle farmacie è sotto stress. Ormai le farmacie fanno solo quello. Stamani nella farmacia sotto casa mia si accalcavano e facevano assembramento una cinquantina di non vaccinati che chiedevano di avere il tampone per poter andare a lavorare. Dobbiamo cambiare approccio, se no non ne usciamo. Dobbiamo rendere più facile (e meno costoso) il tampone in modo che tutti (anche i vaccinati) lo facciano. Dobbiamo dare aiuto ai farmacisti per supportare questa incombenza che rischia di travolgerli. Magari potremmo chiedere alle persone che hanno il reddito di cittadinanza di dare una mano per aiutare i farmacisti in questo compito immane. Una cosa invece che sembra non supportata dai dati è la richiesta di vaccinare anche minorenni. Sotto i 35 anni, gli effetti del Covid19 e gli eventi avversi dati dalla vaccinazione sono sostanzialmente equivalenti. Se il vaccino, come sembra, non è molto efficiente a prevenire i contagi, non capisco come sia possibile puntare all’immunità di gregge. Quindi perché obbligare i giovani a vaccinarsi? Le risorse a nostra disposizione non sono infinite. Cerchiamo invece di proteggere quelli che più hanno da rimetterci con il Covid19 (gli over 50) concentrando su di loro tutte le risorse che abbiamo e, magari, se necessario, lasciamo correre ai giovani (quelle che ovviamente non frequentano persone anziane) il rischio di ammalarsi e di immunizzarsi naturalmente. E, poi, soprattutto, per favore, facciamo tacere i virologi assatanati da vaccino che, se potessero, vaccinerebbero pure i feti! Bisogna convincere gli indecisi, non terrorizzarli!

2 thoughts on “Covid: la potenza dei numeri. I vaccini? Funzionano”

  1. Qui vi è una logica e un ragionamento. Il problema di gran parte dei no vax è che arrivano a non accettare alcun ragionamenti logico.

    Almeno, ragionando in termini di MKTG tentiamo di segmentare il fenomeno, distinguendo i fanatici irriducibii dagli ignoranti diffidenti:

    Quanto ai fanatici complottisti: vi sarebbe una trama globale costituita dalle multinazionali del farmaco che hanno creato una rete compatta e impenetrabile; virologi, medici, mass media sono tutti uniti per ingannare il povero ingenuo cittadino, tanto, trattasi poco più di un’influenza, se poi sei ricoverato in terapia intensiva, vi sono rimedi. Ho conosciuto questa gente. Non ragionano. E’ una chiusura psicologica che Richard Hofstadtter ha descritto, mutatis mutandis, in un volumetto Lo Stile Paranoide nella Politica Americana. Editore Microgrammi 10 ADELPHI, ultima edizione 2021, 91 pagine.

    Lo ha recensito Gianni Riotta su La Stampa, 8 giugno 2021. La vulgata ala moda attribuisce disinformazione e fede nei complotti ai social media che, minando il consenso delle nostre comunità, lasciano attecchire odio e paranoia on line. Scrive Hofstadter alla pag. 30: Questi scrittori – parlando di sette religiose – illustrano il preconcetto centrale dello stile paranoide: l’esistenza di una rete internazionale di cospiratori, vasta e insidiosa e straordinariamente efficace …

    Oltre il fanatismo di alcuni gruppi religiosi, mormoni ad esempio, in politica vi è stato il maccartismo con l’idea di una minaccia costituita dalla cospirazione vasta e sinistra, un congegno di influenza gigantesco eppure sottile messo in moto per indebolire e distruggere un dato stile di vita, quello americano nel caso descritto. Il leader ha in mente un nemico delineato con nettezza: è un perfetto modello di cattiveria, una sorta di superuomo amorale, sinistro, ubiquo, crudele, sensuale, amante del lusso. (omissis) E il flusso della storia è conseguente la volontà di qualcuno, spesso di un nemico che possegga qualche fonte di potere particolarmente efficace e controlla la stampa, dirige l’opinione pubblica attraverso la manipolazione delle notizie; dispone di fondi illimitati; ha trovato un nuovo segreto per influenzare la mente (lavaggio del cervello); ha una tecnica speciale di seduzione (il confessionale cattolico); tiene quasi per il collo l’intero sistema dell’istruzione.

    Poi vi è anche un segmento semplicemente di ignoranti e diffidenti. sicuramente più flessibile e più convincibile.

  2. Sul fare più tamponi e poi veloce monitoraggio dei risultati, alcuni di noi lo chiedono da aprile 2020 (io sul fatto quotidiano, de vogli, Crisanti, pregliasco, Ricciardi, … all’estero il premionobelperl’economia paul romer), sulla base di precisi modelli matematici, e sull’esempio di nuova Zelanda Australia Vietnam Finlandia Corea ecc., cioè sulla base della scienza epidemiologica, non sulla base di considerazioni estemporanee. Ma non risulta che il signor ministro della salute abbia mai voluto ascoltare il suo stesso consigliere scientifico, e abbia mai coordinato un piano di investimenti per fare ciò che la scienza epidemiologica suggerisce. Già è tanto se il signore ministro ascolta la scienza dei virologi (che, bontà sua, è più facile da comprendere) ed ha deciso di vaccinare la popolazione. Grazie signor ministro!

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