Gli italiani e la riforma della giustizia

La riforma della giustizia recentemente approvata in seconda lettura dal Senato italiano (22 luglio 2025) rappresenta un cambiamento costituzionale significativo, fortemente voluto dal governo Meloni e in particolare dal ministro della Giustizia Carlo Nordio. Di questa riforma, il cuore è la separazione delle carriere. In forza di essa, viene introdotta una distinzione netta tra magistrati requirenti (pubblici ministeri, che sostengono l’accusa) e magistrati giudicanti (giudici, che decidono). Continua a leggere

Perché da noi la socialdemocrazia non ha mai attecchito

Storici, sociologi, scienziati politici si chiedono perché in Italia una formazione politica di tipo laburista non sia mai riuscita ad avere un qualche consistente seguito elettorale e parlamentare. Da Leonida Bissolati a Giuseppe Saragat, i socialdemocratici non hanno mai avuto in mano il timone dello Stato e, quando hanno ottenuto qualche ministero, lo si è dovuto al loro aggregarsi a una coalizione governativa dove le loro idee non erano certo quelle a cui si prestava maggiore attenzione. A mio avviso questa condizione di minoranza (e spesso di subalternità) può spiegarsi con precisi fattori storici e istituzionali. Continua a leggere

L’arte e la guerra: un’estetica per la pace

Mentre mi accingo a scrivere queste righe sul televisore scorrono le ennesime immagini delle abitazioni, degli ospedali, dell’intera Ucraina, centrati da missili russi ad alta precisione. E guardo i volti attoniti di queste piccole creature, sopravvissute all’esplosione, estratte dalle macerie e sistemate in strada su barelle e giacigli di fortuna, in mezzo ad altri corpi dilaniati. Bambini che hanno espressioni di terrore, non diverse da quelle stampate sui volti dei bimbi, degli adolescenti, massacrati e rapiti da Hamas il 7 ottobre. Ma è, in fondo, lo stesso viso dei ragazzini di Gaza che i terroristi usano, crudelmente, come scudi umani, nascondendosi, con i loro missili, le loro armi, sotto le scuole, gli asili, le civili abitazioni. Continua a leggere

Le esigenze della difesa tra minacce percepite e reali

Troppe volte si fa confusione fra minaccia, percezione della stessa e le effettive esigenze della difesa. La minaccia è qualcosa di reale e di misurabile attraverso l’analisi delle informazioni sull’avversario, le conoscenze tecniche degli armamenti, la tipologia e l’entità degli stessi, il numero degli uomini disponibili, l’addestramento e la quantità di quelli combat-ready, l’entità delle riserve ed in particolare di quelle addestrate e cosi via. Continua a leggere

Lo scippo di Capri. Sostenere il Governo sul tema della “sicurezza”!

Ha molto colpito l’opinione pubblica il recente “scippo” di un orologio di lusso avvenuto qualche giorno fa a Capri nel centralissimo Corso Vittorio Emanuele, tra turisti di ogni parte del mondo, boutiques e locali alla moda.
L’episodio ha destato stupore perché è avvenuto in una delle poche zone franche che ancora resistevano in Italia. Non si contano più, infatti, scippi, rapine, furti, borseggi sia in città che in provincia. Domina diffusamente un senso profondo di totale insicurezza. Stazioni, strade, luoghi di aggregazione sono presidiati da malviventi di ogni genere. Continua a leggere

La politica economica italiana non ha bisogno di slogan, ma di realismo

In una recente intervista il segretario del PD Elly Schlein ha duramente attaccato la politica economica del governo. Le critiche mosse stupiscono per il metodo, prima ancora che per il merito. Tutti vorremmo un’Italia tanto autorevole e forte da trattare, da sola, alla pari con gli Stati Uniti, obbligandoli a non applicare dazi o ad adottare politiche fiscali ostili alle proprie imprese. E chi non vorrebbe un mondo con spese militari minime, welfare universale e gratuito per tutti, con l’energia quasi gratuita e senza il buco nell’ozono? Belle parole, principi che è facile proclamare, ma che non aiutano la crescita della dialettica democratica perché sanno di ingenuità e restano al livello di meri slogan. Continua a leggere